Gioia Daunia |Premio fotografico

Prima edizione | Premiazione



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La prima edizione del Premio fotografico Gioia Daunia se lo aggiudica Arianna Arcara con il progetto dal titolo "Bangers".

La giuria composta da Matteo Balduzzi, Adele Ghirri, Maria Giovanna Mancini e Antonio Ottomanelli, che ringraziamo, ha voluto premiare all'unanimità Arianna Arcara per la sua ricerca, per la relazione tra opera e contesto geografico e sociale, e per le potenzialità presenti e future dell'opera proposta. Le tre foto e il testo descrittivo (la consegna richiesta) che compongono il progetto fotografico vincitore verranno presentati il 13 settembre a Castelluccio Valmaggiore.

 

I tre artisti selezionati per la residenza della prima edizione del premio fotografico Gioia Daunia sono stati Manuela Naddeo (che ha proposto il progetto dal titolo "Nel bianco delle mappe dimorano i leoni"), Fabrizio Vatieri (che ha proposto il progetto dal titolo "Il dono")  e Arianna Arcara. Li ringraziamo per aver preso sul serio il progetto, le persone, i tempi e gli spazi dei Comuni di Celle di San Vito, Castelluccio Valmaggiore e Faeto; adoperandosi con sensibilità alla formalizzazione dei 3 progetti fotografici.

BIOGRAFIE

Arianna Arcara, (Monza,1984). Dopo gli studi in fotografia, ha co-fondato il collettivo fotografico Cesura e la casa editrice Cesura Publish della quale è co-art director. La sua pratica artistica indaga il significato e la forma sempre mutevole dei “confini”, naturali, umani o culturali. L’obiettivo comune a molti dei suoi progetti consiste nel muoversi lungo uno di questi confini attraverso lo sviluppo di processi collaborativi. Arcara si interroga su come - e se - la sua fotografia possa avere un impatto sulle persone e sulle storie che segue, ricercando nuovi modi per coinvolgere ed emancipare i suoi soggetti. Le sue opere sono state esposte a Triennale/IT, Le Bal Space/FR, MoCP/USA, Kulturhuset/SE Deichtorhallen/DE, Noble Peace Center/NO, Fondation Louis Vuitton,FR, Maxxi/IT, Camera/IT.

Manuela Naddeo (Pompei, 1996) è laureata in Filologia, Letterature e Civiltà del Mondo Antico (Napoli, Federico II) e Comunicazione e Design per l’Editoria (ISIA di Urbino). Attualmente si specializza in Paleografia e Archivistica (Scuola Vaticana) I suoi progetti fotografici traggono origine, da un lato, dall’indagine nel territorio in cui è cresciuta e si è formata, alle falde del Vesuvio e, dall’altro, da giochi letterari legati al background dei suoi studi. Accanto alle fotografie scattate in prima persona, si interessa attivamente alle tematiche dell’impiego dell’archivio nel campo delle arti visive e alla costruzione dell’oggetto libro nel segno della collocazione di parola e immagine nello spazio e delle relazioni che tra esse intercorrono.

Fabrizio Vatieri è un artista e fotografo con una formazione in architettura. La sua ricerca si sviluppa attraverso performance, fotografia e suono, indagando la relazione dell'intervento umano nello spazio domestico e urbano. Ha esposto in numerose istituzioni e festival internazionali, tra cui Biennale di Malta (2024), Triennale di Milano e Photo Biennale di Salonicco (2016). Le sue performance sono state presentate in diversi contesti istituzionali, tra cui Documenta Kassel (2022). E' stato co-fondatore di Pelagica, una piattaforma di ricerca dedicata al Mediterraneo, curando mostre e residenze dal 2012 al 2019 tra cui un progetto per la Biennale del Mediterraneo di Tirana (2017).Tra le pubblicazioni "Dominare Spiritualmente il Progresso" (2017), Nowhere gallery, "Pensavo Fosse Amore" (2022), Volcanic Attitude, e l'album "Standards of Living" (2023), edito da Union Editions. Vatieri collabora con Radio Raheem e conduce laboratori di fotografia presso diverse scuole superiori.

Gioia Daunia continua con la sua programmazione che coinvolgerà i Comuni di Celle San Vito, Castelluccio Valmaggiore e Faeto. I prossimi 2 appuntamenti sono con il duo artistico Grossi Maglioni (Vera Maglioni e Francesca Grossi) e con Monica Del Vecchio col progetto Womən.

Grossi Maglioni cureranno 2 laboratori (11-12 settembre) nei Comuni di Celle di San Vito, Castelluccio Valmaggiore e Faeto dal titolo "Dolce Desiderare". Nei laboratori si vogliono creare dei momenti di dialogo e di attività attorno al tema del dolce. Il dolce inteso non solo come alimento ma come creazione e promessa di piacere e desiderio. Ogni partecipante darà vita a nuove idee sul dolce attingendo dalla propria passione nel prepararli, dalla propria tradizione familiare e dalla voglia di rimodellarla, dalla voglia di mettersi in gioco e dall’universo di simboli ed esempi che si andranno a conoscere durante gli incontri. A seguire, dopo la preparazione dei dolci, nel laboratorio del 12 settembre ogni partecipante si potrà cimentare con l'uso creativo di tessuti. Il fine dell’uso dei tessuti e del ricamo è quello di dare forma ad una tovaglia. Le tovaglie accoglieranno ed esporranno i dolci preparati in modo tale desiderabile il convivio. Per entrambi i laboratori non sono necessarie e richieste particolari abilità.

Monica Del Vecchio di Womən, progetto che è caratterizzato da una particolare attenzione all’inclusività e all’empowerment femminile, curerà 2 laboratori che coinvolgerà i Comuni di Celle di San Vito, Castelluccio Valmaggiore e Faeto dal titolo "Tra dovere e piacere o tra piacere e dovere?". Un laboratorio per creare insieme, la mappa dei propri talenti.

Questi laboratori rivolto alle donne di Celle di San Vito, Faeto e Castelluccio Valmaggiore nasce dal desiderio di creare uno spazio di possibilità, un luogo sicuro in cui permettersi di riconoscere il proprio talento personale. In questo incontro si esploreranno i significati di piacere, talento e dovere, si lavorerà sulle potenzialità e sul sentire i corpi, si darà voce alle idee e alle possibilità di progetti personali o comunitari da realizzare e si creerà un vero e proprio canvas dei talenti personali di ognuna col desiderio di creare insieme qualcosa.

BIOGRAFIE

Grossi Maglioni (Francesca Grossi e Vera Maglioni, Roma, 1982) esplora la condizione dell'essere donna, madre e artista nella società attualmente precaria e disuguale e conduce un dialogo con gruppi di mamme e bambini attraverso incontri e laboratori. Grossi Maglioni accolgono nei loro progetti diversi campi del sapere: l’antropologia, il teatro, gli studi di genere e la fantascienza. E la loro ricerca si avvale della performance art, dell’installazione e delle pratiche laboratoriali. Hanno partecipato a residenze, mostre nazionali e internazionali in gallerie, istituzioni museali ed accademiche.

Monica Del Vecchio è co-founder di The Hub Bari Srl, responsabile delle business Unit Impact Hub Bari (spazio di coworking) e Spazio Murat (centro per l'arte contemporanea e per il design). È presidente dell'associazione culturale Work_Ing Box attiva sul territorio dal 2010. Ricopre il ruolo di responsabile Comunicazione & Events, con un focus particolare sulla comunità sull’empowerment femminile. Laureata in ambito umanistico, ha contribuito fin dal lancio (2011–2012) alla trasformazione di spazi abbandonati in incubatori di innovazione sociale. È Team Leader del progetto “Womən”, incubatore e programma di mentoring per donne imprenditrici finanziato dal Fondo Impresa Femminile di Invitalia, avviato nel novembre 2024 a Bari e promosso con SprintX e Puglia Women Lead. Attraverso “Womən” ha guidato attività di match-making, formazione, coaching e pitching, fino all’evento conclusivo di giugno 2025 a Lecce, selezionando startup al femminile con un approccio inclusivo e strategico per il Sud Italia.









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