Gioia Daunia | Open call per progetti fotografici

Aperte le candidature

Open call dal 18 luglio al 3 agosto



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GIOIA DAUNIA è la prima open call fotografica che Spazio Murat rivolge ad artiste e artisti visivi che utilizzano la fotografia come forma di conoscenza della realtà.

PERCHÉ GIOIA DAUNIA?

I luoghi in cui sviluppare il progetto fotografico e in cui soggiornare sono Celle di San Vito, Faeto e Castelluccio Valmaggiore. I paesi sono in provincia di Foggia e collocati in quella area geografica denominata Daunia. Celle di San Vito e Faeto sono l’unica isola linguistica francoprovenzale della Puglia. Castelluccio Valmaggiore ha un museo chiamato Museo Valle del Celone. L’aria, il paesaggio, i cammini, il cibo e la spontanea autenticità delle persone danno un senso di gioia a chi li viene a vivere.

PERCHÉ LA FOTOGRAFIA?

Consideriamo la fotografia un medium necessario per misurare e tracciare l’evoluzione biologica di questi luoghi. Crediamo che la fotografia abbia in seno una forma di conoscenza aderente a questi paesaggi. Le potenziali geografie, l’indicibile, il rimosso di questi paesi rappresentano un'occasione stimolante per una ricerca fatta di immagini.
E forse sognare: nell’era delle immagini, una ragione per fare immagini sensate in luoghi che vivono tempi e forme di relazioni altre.
La selezione di 3 fotografi/e sarà affidata ad una giuria composta da: Matteo Balduzzi (Mufoco – Museo di Fotografia Contemporanea), Adele Ghirri (Fondazione Luigi Ghirri), Maria Giovanna Mancini (Docente in storia dell’arte contemporanea – Università di Bari) e Antonio Ottomanelli (artista visuale e architetto).
I 3 fotografi/e che saranno selezionati/e dovranno soggiornare a Celle di San Vito, Castelluccio Valmaggiore e Faeto (dal 19 al 24 agosto per minimo 3 max 5 giorni) al fine di sviluppare un progetto fotografico che consiste in 3 immagini fotografiche. Le opere del progetto vincitore verranno esposte in una mostra.
Gioia Daunia prevede un premio di 4.000 euro al progetto vincitore.
La candidatura è gratuita. Per partecipare è necessario inviare via mail, all’indirizzo gioiadaunia@spaziomurat.it
Documenti richiesti:
  • Breve relazione descrittiva con le motivazioni alla partecipazione (max 1200 caratteri, spazi inclusi)
  • Curriculum vitae
  • Portfolio
  • Documento di identità 
Requisiti: Fotografi e fotografe italiane (anche residenti all'estero) e persone straniere attualmente residenti in Italia.
Scarica la call per tutte le specifiche qui.
Non verranno considerate le candidature incomplete.
GIOIA DAUNIA è un progetto promosso dal raggruppamento dei Comuni di Celle di San Vito, Faeto e Castelluccio Valmaggiore nell'ambito del progetto locale di rigenerazione sociale e culturale finanziato dall'Avviso M1C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi” – NextgenerationEU.

MATTEO BALDUZZI

Architetto di formazione, è curatore nel campo dell'arte pubblica e della fotografia, intesa come mezzo di relazione tra le persone, l'ambiente, la memoria collettiva. Dal 2004 collabora stabilmente con il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, per cui ha curato numerosi progetti caratterizzati dal coinvolgimento dei cittadini e da un intenso dialogo con il territorio, tra cui SALVIAMO LA LUNA (2005/2007) di Jochen Gerz, THE MOBILE CITY (2008) nelle periferie di Milano e Toronto, RICORDAMI PER SEMPRE, di Marco Signorini e Giulio Mozzi (2011), ART AROUND (2011/2013) con otto giovani artisti nel Nord Milano, VETRINETTA (2014/2015) con Paolo Riolzi. È attualmente impegnato nella conclusione di URBAN LAYERS (2016/2017), articolato progetto europeo che ha previsto due call internazionali, una residenza di 6 artisti europei a Gibellina, tre festival urbani nelle città di Malaga, Salonicco e Lecce e infine un catalogo, una mostra e un convegno conclusivo presso la Trienale di Milano. Dal 2010 è docente presso il Master in Photography e Visual Design di NABA a Milano. Dal 2015 fa parte del Comitato Scientifico di Forma Meravigli, a Milano. È membro del gruppo di lavoro sull'arte pubblica ARTINRETI, basato presso Cittadellarte a Biella e coordinato dallaFondazione Pistoletto. È socio fondatore dell'organizzazione no-profit per l'arte contemporanea CAREOF, di Milano.

ADELE GHIRRI

Dopo aver completato gli studi in Filosofia e Culture Visive tra Bologna (Università di Bologna) e Londra (Goldsmiths College), nel 2017 Adele Ghirri ha iniziato a lavorare per l'archivio Luigi Ghirri e nel 2025 ha costituito la Fondazione Luigi Ghirri di cui è presidente. La sua ricerca accademica si è concentrata principalmente sull'idea degli archivi fotografici come spazi aperti, multidisciplinari e produttivi, incoraggiando nuove prospettive sul tema accanto ad approcci più tradizionali/storici. In quanto responsabile dell'opera del padre, da diversi anni affianca curatori e critici nella realizzazione di mostre presso istituzioni internazionali come il Museo Reina Sofia, Madrid (2018), Jeu de Paume, Parigi (2019), MASI Lugano (2024), Tokyo Photographic Art Museum (2025). Con la Fondazione Luigi Ghirri, nata da pochi mesi, intende promuovere la cultura fotografica italiana con un'attenzione particolare alle nuove generazioni di artisti.

MARIA GIOVANNA MANCINI

Professoressa associata e insegna Storia dell’arte contemporanea e Storia della Fotografia all’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Dal 2011 tra i suoi temi di ricerca vi è lo studio, l’analisi e la critica dell’arte nello spazio pubblico a cui ha dedicato monografie (L’arte nello spazio pubblico: una prospettiva critica, Plectica, 2011; Arte civile, a cura di M.G. Mancini e M.G. Porcelli, Arshake, 2024), saggi e convegni. Di recente si è occupata dello studio del paesaggio con un particolare interesse alla proposta fotografica che indaga gli scenari meridionali. Inoltre, sul tema del paesaggio, la sua ricerca ha privilegiato lo studio degli interventi artistici nelle zone rurali con pratiche di agro-forestazione. Su questi argomenti vertono la sua prossima monografia (Gli Ori, Pistoia) e il volume collettivo Fare paesaggio in Puglia (Edipuglia, Bari). Si è occupata, inoltre, dei metodi della storia dell’arte in relazione ad alcuni nuclei teorici come l’archivio, i Big data, la global art e le questioni identitarie e di genere. Infine, ha studiato il rapporto tra arte, fotografia e critica d’arte in Italia dagli anni ’70

ANTONIO OTTOMANELLI

Architetto, artista visivo e curatore indipendente. La sua ricerca esplora i territori di confine tra spazio urbano, conflitto, infrastrutture e rappresentazione, con particolare attenzione alle forme di racconto visivo che si situano tra fotografia documentaria, installazione, scrittura e progettazione curatoriale. Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, e dal 2019 al 2020 è stato art advisor e curatore di progetti culturali e pubblicazioni per Centodieci / Banca Mediolanum. In quello stesso periodo ha avviato una collaborazione didattica con Feltrinelli Education, dove ha tenuto corsi sull'attivismo visivo e l'immagine nello spazio pubblico.Nel 2021 ha fondato a Bari IMAGO PLUS, impresa culturale e artistica indipendente. IMAGO PLUS unisce attività ricettive e curatoriali, residenze, bistrot e pratiche editoriali sperimentali.








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