Mercoledì 4 dicembre l’intera cittadinanza è invitata a partecipare al laboratorio creativo ideato da Antonio Marras che avrà come protagonista il tessuto di scarto della tappezzeria utilizzata nel restauro del Teatro Piccinni.
Dalle ore 10 alle 20 chiunque potrà portare, nello Spazio Murat, in piazza del Ferrarese, un proprio indumento (ad esempio t-shirt, pantaloni, giacche, sacche, sciarpe, camicie, gonne, etc.) per sottoporlo all’applicazione di scampoli del tessuto della tappezzeria, la cui composizione verrà seguita e diretta da Antonio Marras e dal suo staff.
L’indumento, che a seguito dell’applicazione sarà restituito al proprietario, diverrà dunque il supporto su cui cucire frammenti del teatro; l’intervento sarà effettuato da sarte che si alterneranno alla macchina da cucire coadiuvate dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bari, che parallelamente daranno forma ai frammenti di tessuto ritagliando, in tempo reale, sagome dalla pezza di stoffa progressivamente srotolata nello Spazio Murat, allestito per l’occasione da Romano Exhibit.
Questa iniziativa intende dar vita a una serie speciale di indumenti, unici per la città, che segneranno e renderanno riconoscibile chi deciderà di “avere addosso” una testimonianza del teatro Piccinni per sentirsi partecipe di un grande mosaico collettivo la cui composizione coincide con un momento di rinascita dell’arte, della cultura e dello spettacolo.
Nell’ambito di questo progetto un ruolo determinante è svolto dalla Fondazione Giovanni Paolo II che coinvolgerà quindici donne dei quartieri San Paolo, San Girolamo e Japigia che metteranno in campo le competenze sartoriali acquisite all’interno dei laboratori dei Centri servizi per le Famiglie dell’assessorato al Welfare.
“È la stoffa che racconta – spiega Antonio Marras – È la stoffa che ricorda, testimone muto
che vigila attento sulla vita di teatro da tempo immemore. È rossa, rosso cremisi, colore
che richiama il sangue, inteso come forza vitale, purificazione, rigenerazione, scorrere di
esperienze, movimento, cuore, affetti, sentimenti, calore, protezione, passione. È rosso
porpora, preziosa eredità dei Fenici che da un murice ricavavano solo una goccia di
pigmento per colorare stoffe di valore inestimabile. È la stoffa rossa che ritrova vita nuova
dividendosi, spandendosi, diversificandosi, moltiplicandosi. Sparpagliandosi in piccoli
ritagli, frammenti, brandelli , la stoffa rossa si eleva a potenza, diventa altro per continuare
a viaggiare, a spostarsi, a raccontare ancora la vita del teatro che altro non è che la storia
della nostra vita. Piccoli pizzini rossi per il grande Piccinni”.
La sede scelta per la realizzazione di questo progetto è Spazio Murat, luogo di riferimento per la cultura progettuale, artistica e creativa della città di Bari e più in generale della regione Puglia; uno spazio centrale e strategico per la vita culturale della città e che dunque diviene sede ideale per lo svolgimento di questa inedita giornata di condivisione e di partecipazione che sarà coordinata da Giusy Ottonelli, direttrice di Spazio Murat.
L’iniziativa “Averti addosso”, curata da Francesco Maggiore con il coordinamento di Orazio Nobile e Giusy Ottonelli è promossa dall’assessorato alle Culture in collaborazione con Fondazione Gianfranco Dioguardi, Fondazione Giovanni Paolo II e Spazio Murat. La documentazione fotografica della giornata sarà a cura degli studenti della scuola di fotografia e cinematografia F.project.